Opportunità di business in Pakistan

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Lo Studio, lo scorso 5 aprile, ha partecipato attivamente al “Pakistan Trade and Investment Forum” organizzato dalla Farnesina, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’ICE – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese italiane, in collaborazione con l’Ambasciata pakistana in Italia, Confindustria e UNIDO ITPO Italy.

L’evento è stata un’ottima occasione per individuare, da un lato, interessanti possibilità di business offerte dal mercato pakistano e, dall’altro, per valutare l’opportunità di delocalizzazione della produzione di beni. Ciò è stato favorito, in particolare, dal confronto diretto con la delegazione imprenditoriale pakistana, attraverso una sessione dedicata agli incontri Business-to-Business.

L’Ambasciatore italiano in Pakistan, Dott. Stefano Pontecorvo e l’Ambasciatore del Pakistan in Italia, Dott. Nadeem Riyaz – entrambi intervenuti alla conferenza – hanno sollecitato gli imprenditori italiani ad interessarsi a questo Paese in forte crescita economica e stimato fra  i più floridi mercati nei prossimi 20 anni.

Con i suoi 200 milioni di abitanti, il cui 65.7% è rappresentato dalla classe media, il Pakistan rappresenta, infatti, un mercato in forte espansione, con ingenti risorse ancora oggi non sfruttate.

Per comprendere nello specifico il livello di “fertilità” del mercato pakistano si consideri, che il Pakistan rappresenta:

  • il 4° paese al mondo per produzione di cotone (3° per consumi ed esportazione);
  • il 4° al mondo per la produzione di latte;
  • l’8° al mondo per la produzione di grano (che soddisfa circa il 44,7% del fabbisogno della popolazione locale);
  • 11° produttore al mondo di riso;

Si stima, inoltre che oltre 46 miliardi di denaro straniero viene investito nel Paese; probabilmente anche in ragione della posizione geograficamente strategica, congiungendo – infatti – la parte meridionale e orientale del continente asiatico e confinando con i maggiori Paesi produttori di petrolio.

Il Pakistan può vantare, inoltre, un tasso di crescita del 21%, nonché una riduzione del deficit pari al 4% del PIL.

Al contempo è emersa una forte domanda sia di beni che di servizi nell’ambito dei seguenti settori:

  • agroalimentare (in particolare pesce, ma in generale prodotti destinati alla grande distribuzione, settore in forte espansione);
  • farmaceutico (prodotti di base e preparati farmaceutici)
  • chimico (materie prime per uso industriale; pitture e vernici, mastici, inchiostri ecc.);
  • automotive (macchinari impiegati in campo edilizio, movimento terra, generatori e pompe sommerse, impianti per la lavorazione di prodotti chimici, macchinari tessili, macchinari di precisione per orafo, macchinari per estrazione del marmo);
  • infrastrutture (in particolare nel settore oil&gas, costruzione di dighe ed impianti di energia alternativa e non, e telecomunicazioni).

Lo Studio è entrato in contatto direttamente con i rappresentanti del mondo istituzionale pakistano, in particolare con il Presidente del Board of Investment, Miftah Ismail, che ha manifestato un fortissimo interesse ad interfacciarsi con le imprese italiane, soprattutto per la realizzazione di importanti infrastrutture di cui il Paese è ancora sprovvisto, o che sono in corso di realizzazione, specie nel settore oil&gas: un importante obiettivo da raggiungere entro il 2019 è, infatti, quello di installare nuovi impianti dopo circa 4 miliardi di dollari spesi per collegare le reti energetiche del Paese.

Si può dunque ritenere raggiunto l’obiettivo dello Studio di approfondire la conoscenza delle opportunità che il Pakistan offre e degli strumenti a disposizione delle aziende italiane per penetrare quel mercato. Non resta che continuare a esplorare tali possibilità con le imprese italiane interessate.

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