Importanti novità legislative in materia di Responsabilità ‘Penale’ degli Enti

Importanti novità legislative in materia di Responsabilità ‘Penale’ degli Enti

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Importanti modifiche normative hanno investito il decreto legislativo 231/01 e, dunque, il regime della responsabilità ‘penale’ degli enti con l’entrata in vigore, a giugno 2015, di due distinte leggi.

La prima, la Legge 22 maggio 2015 n.68, reca (G.U. Serie Generale n.122 del 28-5-2015): la legge ha introdotto un lungo elenco di nuove fattispecie di reati ambientali (collocati nel nuovo Titolo VI-bis intitolato “Dei delitti contro l’ambiente”), buona parte delle quali sono configurate dalla Legge stessa come reato-presupposto atto a far scattare la responsabilità amministrativa dell’impresa.

La legge 27 maggio 2015 n. 69 (G.U. n.124 del 30-5-2015), invece, all’articolo 12, ha introdotto innanzitutto modifiche alla n.190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione). La nuova legge stabilisce aumenti di pena per i reati di corruzione, peculato, induzione indebita a dare o ricevere utilità, ed anche per le associazioni di tipo mafioso, pure straniere, mentre prevede sconti di pena per chi collabora con l’autorità giudiziaria contribuendo a consentire la prova di reati, l’individuazione di altri responsabili o il recupero del profitto del reato.

A carico dei condannati per peculato, concussione e corruzione, è prevista anche la condanna al pagamento di una somma “pari a quanto indebitamente il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio abbiano ricevuto”. Per i procedimenti per i delitti previsti dagli articoli 314, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater e 322-bis del codice penale, l’ammissibilita’ della richiesta di applicazione della pena concordata ex art. 444 cpp è subordinata alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato.

Altra novità della legge, piuttosto fuori contesto rispetto alla materia della repressione della corruzione nella PA, è la reintroduzione della pena della reclusione per il reato di falso in bilancio, per il quale si procede sempre d’ufficio tranne che nel caso di piccole società non soggette a disciplina fallimentare, per le quali si procede con querela.

Considerata la portata delle novità normative e il loro impatto in ambito di responsabilità ‘penale’ degli enti, le aziende che hanno implementato il sistema 231 dovranno valutare attentamente gli aggiornamenti da apportare ai propri modelli organizzativi alla luce dei nuovi reati-presupposto.

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